Alle 13 raggiungo la Valle del Giongo, partendo dal parcheggio presso la pensilina autolinee a Botta di Sedrina (Val Brembana) tra via Ponte Botta e via Giongo, lo stretto viottolo che imbocco.
Al primo tornate abbandono la strada per un sentiero con segnale di divieto di accesso alle moto.
Il tracciato bellissimo si sviluppa pianeggiante, mai faticoso, affiancando alcune piccole croci in legno a mo’ di Via Crucis, addentrandosi sempre più nella valle.
Con diversi saliscendi, cammino in un naturale tunnel, formato da noccioli, aceri, carpini neri e robinie....suggestivo !
La giornata è bella, splende il sole, ma non nella stretta parte iniziale della Valle del Giongo, che risulta in ombra, specie lungo il torrente, dove mi abbasso in alcuni punti in esplorazione e per foto dove il torrente forma cascatelle e grandi pozze, anche se mi risulta difficile per il terreno scivoloso e per le foglie bagnate che ricoprono rocce e sassi.
Su terreno costituito , a tratti, da cenge e banconate di calcare che contengono anche noduli e strati di selce, proseguo camminando alto sul torrente fino a lambirlo prima dei prati di Ca’ del Giongo.
Questa valle, elevata al rango di Riserva Naturale, si presenta piuttosto selvaggia ed incassata nel tratto iniziale , dove a lungo costeggia il torrente omonimo , poi si fa più ampia e prativa arricchita dalla presenza di alcune cascine e stalle, in parte riattate a casette per l’estate.
Passala la radura prativa di Ca’ del Giongo, proseguo sulla sterrata fino al bivio per Prati Parini a sx e Bruntino a dx, dove, prima di dirigermi per i Prati Parini, scelgo di andare in ricognizione sulla strada per Bruntino.
Attira la mia attenzione una stradetta sulla sinistra che sale dolcemente nel bosco, accanto al ruscello, adornata da statue di bianchi angioletti. Leggo l’evidente indicazione sotto un angioletto ‘Alla grotta’.
Incuriosito salgo e con meraviglia ed emozione scopro la ‘Madunina del Giong’.
Bella novità per me scoprire, nel Parco dei Colli di Bergamo, al centro della Valle del Giongo, la ‘Madunina del Giong’, di cui non conoscevo l’esistenza ed incontrarne il bravo realizzatore, Gianpietro Tarchini , pensionato di Almè, che per compiere l’opera ci ha messo l’anima.
Si tratta di un complesso devozionale sull’esempio della Madonna di Lourdes, collocato in una valletta di rara bellezza, con tanto di vialetto acciottolato a modo, adornato di statue di bianchi angioletti , che conduce prima alla grotta con la Madonna , poi ad una fontana con acqua sorgiva e infine, in alto, ad una nicchia con Crocefisso. Un luogo di fede, che Gianpietro Tarchini, ha realizzato in tanti anni di lavoro in un terreno di sua proprietà, acquistato allo scopo di realizzare un’opera promessa alla mamma Orsola, molto devota della Madonna di Lourdes.
Per maggiori informazioni vedi qui:
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/229743_la_grotta_di_lourdes_in_val_del_giongo_una_promessa_fatta_alla_mamma/
Dopo la piacevole sosta alla ‘Madunina del Giong’ , ripreso il cammino, ritornato sui miei passi, imbocco la sterrata-gippabile per i Prati Parini. Attraversato il torrente, seguo la stradetta che, in decisa salita, con numerosi tornanti , mi porta in alto ad un cascinale, dove la abbandono per imboccare il sentiero a sinistra che si inoltra nel bosco e, in traverso, mi porta ai Prati Parini.
Sosta d’obbligo all’Agriturismo per un po’ di ristoro !
Imbocco poi, all’uscita ovest dell’Agriturismo, il sentiero che scende a Botta di Sedrina. Bel sentiero, di facile percorrenza, che in meno di un’oretta mi riporta a Botta di Sedrina, al punto di partenza del bel giro ad anello, passando prima per una bella pozza d’abbeverata ad una radura , poi accanto a due cascinali panoramici verso i colli di Bergamo, prima di raggiungere, mentre il sole cala all’orizzonte, l’abitato della località Mediglio.
Qui , terminato il sentiero, seguendo la strada asfaltata e poi, verso la fine della discesa, una stradetta pedonale gradinata, mi abbasso a raggiungere via Ponte Botta dove ho parcheggiata l’auto.